Larth. Le Stanze Etrusche di Sinalunga

Esposizione reperti dalla necropoli di San Giustino
Larth-Sinalunga
Sinalunga
il centro medievale

Vista dall'alto la struttura duecentesca è ancora in larga parte leggibile.
1) Palazzo pretorio, nel punto di incrocio dei due assi viari principali.
2) Chiesa Collegiata di San Martino, costruita nello spazio dell'antica rocca andata distrutta nella guerra tra Siena e Firenze.
3) Le Porte dell'antico castello.
4) Le Stanze di Larth.
In epoca medievale il castello di Sinalunga era diviso in ‘terzieri’. Botteghe artigiane, caserme di soldati e popolani si riconoscevano in questa forma di suddivisione urbana. Come la maggior parte dei grandi castelli della zona, Sinalunga aveva quattro porte:
Porta San Marco. Sorgeva accanto alla rocca e nel Cassero, probabilmente guardava in direzione della via Lauretana.
Porta del Ponte. Sorgeva al termine della strada che iniziava dove oggi c’è la Colonna Medicea in piazza XX settembre. Aveva un ponte levatoio che fu a più riprese ristrutturato.
Porta dei Nelli. In fondo all'attuale via dei Nelli. Era merlata ed ha resistito fino al 1871. I suoi spazi sono riscontrabili in molte carte d’epoca.
Porta Ad Mensulas era ubicata nell’attuale Piaggia Santa Lucia in direzione Pieve dove sorge la chiesa di San Pietro ad Mensulas.
[studio di Filippo Giani Contini]

Larth-Sinalunga
Le stanze Etrusche
Ingresso da Via Spadaforte angolo Via Curtatone

Ancora racchiusa da lunghi tratti di mura intervallate da torri quadrangolari, Sinalunga offre la possibilità di una visita libera all’interno del centro storico. Si possono intraprendere i percorsi che si vuole. Le vie, che si intersecano tra loro, sono costellate da piccoli archi e ponti medievali che tengono unite le abitazioni. Dagli spalti delle mura è possibile ammirare la Valdichiana.
Le “Stanze di Larth” sono ubicate in un antico palazzo sull'angolo tra Via Curtatone con Via Spadaforte, un tempo il camminamento della prima cerchia muraria, che conserva ancora numerose testimonianze architettoniche del tempo.
[studio di Filippo Giani Contini]

Larth Sinalunga

Il sito di San Giustino era da tempo noto agli archeologi per la notizia del rinvenimento intorno al 1860 di una tomba a camera contenente due urne iscritte di età ellenistica, e, nel 1885-1886, di altre tombe contenenti ceramiche e bronzi finiti sul mercato antiquario.
Le urne, appartenenti a membri della famiglia Frentinate, recavano sulla cassa il nome del defunto secondo la tipica formula onomastica del periodo, che nella versione completa era composta da nome proprio, nome di famiglia, nome del padre e nome della madre.
L'urna con l'iscrizione l.frenti/nate/v:arntnal (Larth Frentinate (figlio) di Vel e di una Arntei) è andata purtroppo dispersa, mentre quella esposta reca l'iscrizione l.frenti/nate:step/rnal (Larth Frentinate (figlio) di una Steprni).

Il gentilizio etnico Frentinate è da collegare a Ferento nel viterbese, cui evidentemente va riferita l'origine della famiglia, mentre il gentilizio materno Steprnal è attestato massicciamente a Marciano della Chiana, a conferma di parentele e contatti sempre crescenti con la zona prossima ad Arezzo sin dal III secolo a.C.

BCS

LARTH… e le sue Stanze

Dalla tomba nº 7 della necropoli etrusca di San Giustino proviene un frammento di iscrizione dell’urna di Larth, a cui è stato deciso di dedicare il piccolo spazio museale che ora è la sua “nuova casa”.
Nelle Stanze di Larth sono raccolti alcuni reperti interessanti provenienti dalla necropoli, ma ciò che le rende uniche è la ricostruzione della tomba, inserita nel contesto architettonico medievale dell'edificio che le ospita. 

bcs Larth-Sinalunga

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